Pacs e roba così...

Il cardinale apre l'Assemblea dei vescovi e ribadisce: "Sui principi
non cederemo". "Il Codice da Vinci un'opportunità di catechesi"

Ruini dice no ai Pacs e all'aborto
"I Poli dialoghino sulle riforme"


Il presidente della Cei
cardinale Camillo Ruini
ROMA - No ai Pacs e all'aborto, appello ai Poli per un dialogo sulle riforme e sul prossimo referendum sulla devolution. Ma anche il meridione, la mafia, il terrorismo, e la polemica sull'imminente uscita del film tratto dal Codice da Vinci. Aprendo l'Assemblea dei vescovi italiani il cardinale Ruini ha toccato tutti i temi politici e sociali del momento.

Pacs, aborto e coppie gay. La Chiesa italiana ribadisce il suo "no" a ogni "improprio e non necessario" riconoscimento delle unioni fuori dal matrimonio e torna a condannare l'aborto "delitto abominevole la cui gravità si va purtroppo oscurando nella coscienza di molti ma che rimane un atto intrinsecamente illecito che nessuna circostanza, finalità o legge umana potrà mai giustificare". Ruini, pur condannando ogni tipo di "discriminazione" verso i gay, "deplora" l'equiparazione dei diritti delle coppie omosessuali con quelli delle famiglie" contenuta anche nella Risoluzione Ue del 18 gennaio scorso sull'omofobia.

L'augurio al nuovo capo dello Stato. Al neo presidente della Repubblica il capo dei vescovi italiani ha detto: "Auguriamo al nuovo capo dello Stato di poter essere, come il suo predecessore, punto di riferimento e fattore di unità sicuro".

Appello a governo e Cdl. Rivolgendosi sia al nuovo governo "che ha davanti a sé compiti molto impegnativi", sia all'opposizione, Ruini ha fatto appello "al superiore interesse del Paese". "Entrambi gli schieramenti - ha affermato - ciascuno nel proprio ruolo e tenendo conto della misura del consenso, non si arrestino nelle contrapposizioni" ma pensino anche alla "compattezza del tessuto sociale".

Lotta a denatalità. Superare la denatalità è una "priorità nazionale". Ruini chiede "uno sforzo comune" al di là "di divisioni ideologiche e politiche" per combattere il fenomeno delle culle vuote che sta mettendo "a rischio" il nostro Paese. E' un vero e proprio allarme quello che lancia il presidente dei vescovi. "Un rischio che non può essere scongiurato da piccoli segnali in senso contrario" ma solo dal concentrarsi di "uno sforzo comune" ciascuno "secondo le responsabilità che gli sono proprie".

Sforzi condivisi per il Mezzogiorno. I ritardi del Mezzogiorno preoccupano il presidente dei Vescovi. Ruini non esita ad esortare maggioranza e opposizione a lavorare assieme. "All'inizio della nuova legislatura - ha detto - è giusto richiamare l'attenzione sullo sviluppo del Meridione: anche qui occorrono una consapevolezza e uno sforzo ampiamente condivisi, perché proprio nel Meridione si ritrova buona parte delle possibilità di un futuro più dinamico del nostro Paese". Il cardinale ha quindi richiamato alla memoria gli ultimi fatti avvenuti a Locri "con la gravissima serie di attentati e i gesti intimidatori" al vescovo monsignor Giancarlo Maria Bregantini e alla sua Chiesa.

"Non taceremo di fronte a principi etici. La Chiesa non tacerà di fronte ai principi etici "anche se sappiamo bene che questo nostro impegno è spesso mal tollerato e visto come indebita intromissione nella libera coscienza delle persone e nelle autonome leggi dello Stato. Ma non per questo possiamo tacere, o sfumare le nostre posizioni. Infatti nostra comune e profonda convinzione che abbiamo a che fare qui con quelli che il Papa ha denominato principi non negoziabili".

Conti pubblici, un punto di debolezza. Anche se l'economia italiana "dà finalmente segni di ripresa, nel contesto della fase di espansione a livello mondiale" restano alcuni punti di "debolezza e difficoltà di lungo periodo", legati alla "situazione complessiva della finanza pubblica". Il cardinale Ruini mette in rilievo il problema dell'occupazione, così come "le capacità produttive e la cosiddetta competitività del sistema Italia". Tra le altre questioni sul tappeto che interrogano le forze politiche quella legata alle "risorse energetiche, per le quali - ha aggiunto - purtroppo l'Italia si trova in condizioni di massima dipendenza delle infrastrutture, del degrado di vaste aree territoriali" come "ci è stato ancora una volta ricordato dalla frana che ha distrutto una famiglia a Ischia".

Codice da Vinci. Niente boicottaggio, semmai il Codice da Vinci offre alla chiesa "l'occasione" di una "opera capillare di catechesi, e prima ancora di informazione storica" per aiutare "la gente a distinguere con chiarezza i dati certi delle origini e dello sviluppo storico del cristianesimo dalle fantasie e dalle falsificazioni". Ruini ha dedicato un paragrafo della sua prolusione d'apertura all'assemblea della Cei al film tratto dal best seller di Dan Brown. "Una moda editoriale e cinematografica" ha aggiunto il porporato mettendo in evidenza il business che si cela dietro. Ha primariamente uno scopo commerciale ma costituisce "anche una radicale e del tutto infondata contestazione del cuore stesso della nostra fede, a cominciare dalla croce del Signore".

Omaggio ai caduti in Iraq e Afghanistan. Il Presidente della Cei definisce "eroi" i soldati morti in Iraq e in Afghanistan. "Le forze italiane hanno dovuto pagare un nuovo e pesante contributo di sangue. E' grande il nostro dolore e intensa la nostra preghiera per questi uomini probi e coraggiosi, caduti nell'adempimento del loro dovere".

Appello per effettiva parità delle scuole cattoliche.Ruini lancia un appello "per la parità effettiva" delle scuole cattoliche. "Il nostro Paese è chiamato a intensificare il proprio impegno" sul fronte educativo. Ciò, ha aggiunto, "chiama in causa non solo le pubbliche autorità, la scuola e le altre 'agenzie educative', ma anzitutto le famiglie e l'intera società civile: qui la comunità cristiana - ha rimarcato - ha a sua volta una propria missione che cerca di svolgere in varie forme, chiedendo per il suo adempimento condizioni di parità effettiva".

(15 maggio 2006)

x quanto riguarda i pacs e le coppie gay posso anke ammettere la posizione della chiesa ke non ammette il matrimonio religioso o concordatario tra gay, ma mi sembra 1 contraddizione condannare la discriminazione dei gay e poi negargli gli stessi diritti delle coppie etero...
ok, neank'io sono favorevole al dare in adozione i bambini alle coppie gay (anke se non nego ke molte coppie omosessuali sarebbero dei genitori migliori di alcuni genitori "etero" ke abbandonano i figli, li maltrattano o roba così) ma il matrimonio legale x me è 1 diritto ke sarebbe bene non negarli... ammettiamo x esempio (esempio banale) 1 coppia ke convive x anni... se 1 dei 2 dovesse morire x qualsiasi motivo (immaginate x assurdo 1 pestaggio da parte di esponenti di gruppi neofascisti) e ammettiamo ke questo fosse il proprietario dell'appartamento in cui vivevano... l'altro rimarrebbe in mezzo ad 1 strada xkè legalmente nn avevano nessun legame... (esempio stupidissimo ma credo renda bene l'idea)

sull'aborto mi limito a dire ke (semplice opinione personale ovviamente) è meglio abortire piuttosto ke partorire e abbandonare il bambino ke ha l'unica colpa d aver avuto 1 madre (e 1 padre, anke se spesso se la svigna da codardo) indegna ke pur non avendo intenzione di mantenere 1 figlio ha comunque avuto rapporti non utilizzando metodi anticoncezionali...
c'è da aggiungere ke la maggior parte di casi del genere sono attribuiti a ragazze madri... a cuba è lo stesso stato ke si occupa d dare assistenza alle ragazze madri... ma quì siamo in italia: cambiano le leggi e anke la mentalità...

sn contrario ad affidare figli alle coppie gay

neank'io sono favorevole al dare in adozione i bambini alle coppie gay

se lo leggete fate un fiskio...

troppo ma troppo lungo.....

troppo ma troppo lungo.....